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Progetto Iper3D

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FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
Programma Operativo Regionale del Lazio – Avviso Pubblico “Beni Culturali e Turismo – Progetti Integrati”
Investimento del progetto: € 247.500,00
Contributo assegnato: € 187.802,59

Descrizione Progetto:

TITOLO DEL PROGETTO: Procedure e sistemi per rilievi Iperspettrali 3D di Beni Culturali ACRONIMO: Iper3D DURATA DEL PROGETTO: 12 mesi

Premessa. Lo scenario

La grande quantità di Beni Culturali del nostro Paese dovrebbe prevedere un’adeguata rapidità nelle diagnosi dei siti ammalorati al fine di poter pianificare e gestire le priorità e, una volta effettuato l’intervento, di verificarne la corretta esecuzione e l’evoluzione nel tempo.
Questa esigenza, che ha evidenti risvolti economici ed organizzativi quanto mai importanti in situazioni di scarsezza di risorse, è stata da tempo affrontata dall’ISCR (Istituto Centrale di Restauro) che con il suo programma “Vicoli in rete” si è posto il problema di tenere traccia dei beni culturali in pericolo, attribuendo un livello di rischio secondo specifiche regole emesse e definite dall’istituto, e creando per tali beni uno specifico archivio nazionale.
Esiste pertanto già un database in cui tenere traccia dei livelli di ammaloramento e di rischio di edifici storici e delle azioni di recupero effettuate: il problema è però la velocità di aggiornamento di questo database, che vede l’ISCR ad operare con strumenti tradizionali non completamente idonei alla necessità di coprire un patrimonio di centinaia di migliaia di Beni Culturali, patrimonio della nostra cultura e fonte rinnovabile della nostra economia dei prossimi anni.
Laddove fino a qualche anno fa le analisi venivano fatte utilizzando semplici foto e rilievi spesso fatti a mano che richiedevano lunghi tempi di elaborazione, il moderno impiego di Lidar e di scanner 3D consente oggi un primo passo verso una più completa e dettagliata mappatura del Patrimonio dei Bani Culturali, ma stiamo ancora parlando di sistemi ingombranti, di difficile trasporto e che necessitano una lunga elaborazione del dato. E in ogni caso questi strumenti non sono in grado di fornire nessuna informazione utile alla diagnostica del bene in esame.
La scommessa è quindi avere sistemi sempre più portatili (in un prossimo futuro non più grandi di uno smartphone) che abbiano capacità di ricostruzione 3D in tempo reale, siano dotati di sensori di diagnostica integrati con cui “mappare” le aree che necessitano manutenzione direttamente sul modello 3D del bene ripreso contestualmente, e siano in grado di valutare , tramite successive passate a distanza nel tempo, l’evoluzione di fenomeni di ammaloramento del bene, sia prima del restauro, per verificarne l’evoluzione temporale e consentire la previsione dei tempi di intervento di restauro, che a valle di un restauro, per verificare se questo è stato fatto a regola d’arte o meno.

 

Il progetto IPER 3D risponde alle suddette esigenze.

Scopo del progetto Iper3D, difatti, è lo studio e la validazione delle procedure operative e delle componenti HW e SW di un sistema portatile integrato mediante il quale sia possibile:
a) realizzare un monitoraggio ripetitivo multispettrale ad alta risoluzione degli elementi verticali e delle volte di ambienti interni di beni culturali soggetti a degrado;
b) realizzare una mappatura delle analisi iperspettrali in alta risoluzione sulle ricostruzioni 3D di detti elementi costruttivi per attività di diagnostica e restauro.

 

Il Progetto Iper3D ha i seguenti obiettivi:

a. la definizione di algoritmi e procedure automatiche, eventualmente implementati su piattaforme di calcolo parallelo, di ricostruzione 3D realtime o near-realtime con risoluzione spaziale in X-Y-Z di almeno 0,5 mm e precisione di almeno 1 mm/m di elementi costruttivi di elementi verticali o volte edifici o dipinti di che usino dati provenienti da sistemi di ripresa a colori o in B/N, movimentati a mano o meccanicamente;
b. la definizione di algoritmi e procedure automatiche, eventualmente implementati su piattaforme di calcolo parallelo, di mappatura di dati multispettrali con almeno 12 bande spettrali con risoluzione spaziale di almeno 0,5 mm e una banda termica con risoluzione spaziale di almeno 3 mm sui modelli 3D di cui al punto precedente, che usino dati provenienti da sistemi di ripresa multispettrali movimentati a mano o meccanicamente;
c. la definizione della configurazione minima per la movimentazione dei sensori di cui ai punti precedenti;
d. la validazione su un’area di test, di un sistema integrato, basato sugli algoritmi sviluppati e sulla configurazione di movimentazione dei sensori individuata.

Il progetto IPER3D è realizzato in collaborazione con:

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